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Anche per il 2023 le Edizioni Giacché propongono al pubblico il calendario di Spezia "della città di un tempo" con la consueta veste d'antàn, bellissime foto d'epoca tra cui alcune rarità, incorniciate da fili giallo-oro e stampate su fondo avoriato.
In copertina troviamo la foto inedita della Prima Campionaria, tenutasi nel 1925, al cui ingresso troneggiava una riproduzione tridimensionale della torre dello stemma spezzino.
Segue, a gennaio, una foto delle mura di cinta e il Parco della Rimembranza, edificato nel 1923, e Porta Genova, una delle sei porte che si aprivano nelle mura costruite tra 1887 e 1889, poste a "corona" sui colli di Spezia,
Il Parco fu realizzato dall'agronomo del Comune Alfredo Bartolozzi su disegno del pittore Felice del Santo e venne concepito con la piantumazione di alberi, ognuno dedicato a un Caduto spezzino. Accanto ad ogni pianta una targa con il nome, il grado, la data e il luogo di morte, oggi assenti. I nomi erano scritti su lance in metallo conficcate nel terreno al fianco di ogni singolo albero che durante l'ultima vennero fuse e sostituite con targhette apposte sugli alberi.
A febbraio ci ritroviamo nella vecchia via Paleocapa all'incrocio con Via Genova (oggi Via Fiume) in uno scorcio che documenta il cambiamento della città attorno agli anni '10 del Novecento con il traffico veicolare costituito da carretti e in cui fa la sua comparsa il tram che va alla Stazione.
L'edificio che più di tutti attira la nostra attenzione è l'Albergo Gaetano, costruito tra il 1903 e 1905 al centro della foto, cui nel 1908 l'architetto Bacigalupi ha aggiunto la veranda con terrazza e ridisegnato la facciata con le decorazioni e la bicromia a strisce presente nella foto d'epoca.
E che dire di marzo con la bella Piazza Felice Cavallotti con il suo bel monumento in marmo di Carrara, davanti all'Antico Caffè Terrile?
Segue ad aprile, una delle immagini simbolo della Spezia d'una volta: la piazza del mercato con le sue bellissime tettoie Liberty e i "bancheti" dei contadini all'aperto.
Maggio ci accoglie con l'immagine della drogheria “Stoppani Peer” in Piazza del Mercato e una didascalia che ripercorre un po' la storia delle famiglie svizzere a Spezia che aprirono drogherie, pasticcerie e liquorerie, trasferendosi nella nostra città a partire dalla metà dell'Ottocento.
Immagine estremamente suggestiva di Rodolfo Zancolli quella che mostra a giugno, secondo la prassi dell'epoca, la costruzione del nuovo palazzo Civico contemporanea alla demolizione del vecchio edificio storico nella sua veste settecentesca, che inglobava l'antica loggia medievale comunale rinvenuta durante i lavori di demolizione. Il nuovo palazzo d'ispirazione Liberty, che verrà inaugurato nel 1907 e distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, viene costruito in cemento e la didascalia rammenta le aspre polemiche che la scelta di tale materiale da costruzione suscitò in città.
Luglio ci fa trovare in Piazza Mentana, con una bella foto inedita di primo Novecento in cui par quasi d'esser dentro l'immagine, in una città che ci affascina con i locali e i negozi dalle eleganti vetrine e le boiserie in legno, le insegne angolari e le lampade in stile. Quasi uno scatto rubato in cui una coppia benestante passeggia in primo piano su strade pulite e ordinate col loro bel lastricato realizzato in arenaria di Biassa.
Il mese dopo un'altra foto inedita documenta una delle "inondazioni" a cui era soggetta la città dopo le variazioni urbanistiche relative all'allargamento Ottocentesco; qui siamo in Via Chiodo, sotto il portico del Palazzo Doria, l'8 giugno 1903.
Dalla posa assai singolare dei presenti si intuisce come l'arrivo del fotografo l'abbia "congelati" in un'immobilità prolungata (alcuni con i piedi "a bagno"), dovuta alla lunghezza dei tempi di esposizione dell'epoca.
A settembre il celebre lungomare spezzino, la Passeggiata Morin, ci appare com'era nel 1915, con le palme piccole appena piantate e gli spezzini che si godono il sole invernale. Molto amata da sempre dagli spezzini, come si vede in foto, la passeggiata era in origine arredata con le belle e robuste panchine artistiche con lo schienale a ramo d'albero, che si trovano ancora oggi in alcune zone dei giardini pubblici.
Novembre ci porta nella zona di San Vito così come appariva pochi anni dopo l’inaugurazione dell’Arsenale Militare. Il grande edificio con campanile che campeggia nell’immagine doveva essere la chiesa parrocchiale edificata in compensazione di quella medievale atterrata nel 1863 per fare posto allo stabilimento militare. I tre piccoli tunnel che vediamo in foto, uno accanto all'altro in primo piano, sono le "bocche di San Vito", ossia la foce del torrente Caporacca, il corso d'acqua che scende da Campiglia e che, prima della costruzione dell'Arsenale, non sfociava a mare in questo punto ma un po' più vicino a Spezia.
La pagina di dicembre ci racconta brevemente l'interessante storia della centrale termica della Pianta, costruita su progetto dell'architetto Oliva in un elegante stile Déco, ed edificata dalla SIEL - Società Idroelettrica Ligure.
Nel 1908, su progetto dal giovane ingegnere Fausto Baratta, la SIEL realizzò infatti l’elettrificazione del Circondario, utilizzando l'energia idroelettrica del bacino superiore del torrente Enza trattenute da una delle prime dighe in Europa, al Lagastrello. Questa disponibilità d’energia elettrica segnò il definitivo decollo dello sviluppo industriale della Spezia, fino a quel momento condizionato dall'antieconomico impiego del carbone, essendo - come è dolorosamente evidente ai giorni nostri - la reperibilità di fonti di energia a prezzi contenuti il presupposto essenziale dello sviluppo economico.
Il calendario si chiude con una sorpresa: due pagine con le stampe d'epoca e la descrizione della grandiosa Esposizione del 1887 che aveva all'ingresso, in via della Cernaia, un grandioso arco d’elegante stile arabo progettato dal pittore Agostino Fossati e dal giovane architetto genovese Riccardo Haupt. Nel cortile venne collocata una grande fontana capace d’uno zampillo d’acqua alto 18 metri. Questa e molte altre curiosità descritte in queste pagine, assieme ad un intensissimo programma di manifestazioni, attirarono visitatori e celebrità da tutta Italia, tra cui Giosuè Carducci e Giovanni Pascoli, e decretarono il grande successo dell'Expo che si voleva che «per dimensioni e richiamo, adeguatamente testimoniasse il progresso economico e civile del Circondario».
Un calendario tutto spezzino quindi, che ci farà compagnia dalle pareti di casa nel prossimo anno, in formato da muro verticale, aperto 30 x 60 cm, con immagini corredate di didascalie, ampio spazio per gli appunti e con il lunario.
Anno
2022
Pagine
28
Formato
aperto 30x 60 cm
ISBN
9788863821314
Lingua
Italiano