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Prefazione di Massimo Franchi (Tuttosport)
Due Coppe dei Campioni consecutive conquistate al tramonto degli anni ’70 lasciando il suo marchio indelebile: assist vincente per il gol di Trevor Francis nella finale bavarese contro il Malmö e gol decisivo all’Amburgo di Magath dodici mesi dopo a Madrid.
Bastano questi dati per descrivere in sintesi cosa ha rappresentato lo scozzese John Neilson Robertson, oggi 72enne, nella storia del Nottingham Forest.
Un mancino terribile. Ne raccontiamo la storia seguendo il tracciato disegnato da Brian Clough con il suo Forest, una squadra che resta leggenda.
«Ho chiamato Robbo “uomo grasso” e con ogni sorta di altri nomi. Ma dategli una palla e un metro di spazio e lui diventa un artista: il Picasso del calcio»
Brian Clough
«È capace di crossare semplicemente con la precisione di un giocatore di biliardo»
Bill Shankly
«L’arte è tutto ciò che ha a che fare con l’essere un buon calciatore: un controllo magnifico, la capacità di calciare la palla con entrambi i piedi, cosa che metà dei giocatori della Premier League ora non sa neanche fare»
John McGovern
«Devo essere sincero. Io non riesco a vedere in Robertson tutte le qualità di cui mi parli. Anzi, a dirla tutta, non sembra neanche un giocatore di calcio!»
Brian Moore
«Vedi amico mio, neanche Van Gogh sembrava un pittore. Eppure ti garantisco che, nei loro rispettivi campi, lui e John Robertson sono due fenomeni»
Brian Clough
Anno
2025
Pagine
64
Formato
15 x 21 cm
ISBN
9788863821642
Collana
Selezione
Lingua
Italiano
Copertina
brossura