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Eventi

Venerdì 7 ottobre presentazione di: "Quando c'era il PCI"

07/10/2022

Venerdì 7 ottobre alle ore 17 presso l'Auditorium della Biblioteca Beghi lo scrittore Marco Ferrari presenta, assieme all'autrice, il libro "Quando c'era il PCI" (Edizioni Giacché), un volume che ricorda la figura di Giuseppe Mirabello "Apollo", un "rivoluzionario di professione spezzino", come recita il sottotitolo.

La presentazione è introdotta dal saluto di Patrizia Gallotti, Presidente dell’Istituto Strorico della Resistenza spezzino.

Con questo libro di memorie la figlia Maria Cristina, ripercorre le tappe fondamentali della vita di Giuseppe Mirabello, dal legame con la natìa Cadimare fino al suo improvviso decesso, nel 1976.

Mirabello, conosciuto forse ancora di più col nome di battaglia di "Apollo", dopo l'esperienza della guerra partigiana, in cui ebbe il ruolo di Comandante di Compagnia, partecipò attivamente alla vita democratica del dopoguerra e fu funzionario e dirigente del Partito Comunista spezzino.

Un libro in cui ritroviamo anche i ricordi dell’Italia della ricostruzione anni ‘50, poi quella del boom degli anni ’60. Un’immersione totale nell’impegno politico con le battaglie al fianco dei lavoratori e infine quella tutta spezzina per la conquista del ventiseiesimo consigliere…

«Pochi a Spezia, come lui, incarnavano l’originalità ideale e politica - scrive nell'introduzione al libro l'ex Sindaco Sandro Bertagna - formatasi, anche con forti tensioni interne ai gruppi dirigenti, nel corso di un lungo periodo: dall’antifascismo nel periodo della clandestinità, alla lotta armata nelle Brigate partigiane, al protagonismo politico nella Repubblica costituzionale e democratica nata dalla Resistenza.

"Apollo" aveva ben salde e ferme consapevolezze, e su queste faceva leva: l’essere figlio del popolo, radicato nei ceti che avevano sofferto penurie e ristrettezze d’ogni genere, come racconta la figlia Maria Cristina, radicalmente antifascista e poi grande partigiano del Battaglione “Vanni”.»

Il volume, che contiene anche immagini e documenti, si chiude con la postfazione del nipote Valerio Martone.